Dove l'arredamento è ancora quello degli anni '60-'70. Dove la musica scaturisce da una radio grigia con mangianastri. Dove c'è l'angolo dei bambini con uno sgabello a cui è attaccata una sagoma ritagliata nel compensato a forma di testa di cavallo. Dove ci sono un po' di riviste, ma non molte e quasi sempre le stesse. Dove trovi le signore che si vanno a far sistemare i capelli per la domenica, assolutamente corti, come li portano sempre le signore, che sembrano aver rinunciato per l'età alla loro antica arma di seduzione. Dove Barbara, la ragazza che aiuta per lo shampoo e le tinte, ha qualche anno più di me ed è sempre gentile e con il sorriso genuino. Dove non c'è il brusio dei pettegolezzi e delle chiacchiere sulle ultime vicende dei vip. Dove c'è, appunto, Walter, un signore dai capelli bianchi e grigi e dalle rughe buone intorno agli occhi ed alla bocca, che ci mette tempo, pazienza, dedizione per fare un semplice taglio o una semplice piega. A volte fin troppo tempo, perchè passa e ripassa con le forbici, con la spazzola e il phon, alla ricerca di una perfezione certosina. La mia tendenza a frequentare poco il parrucchiere mi è rimasta comunque addosso, ma, andando da Walter, so che almeno posso fare un viaggio nel tempo e rallentarlo a mio piacere, godendomi il suono dell'asciugacapelli e dimenticando in un oblio sonnolento tutte le cose da fare. Per questo oggi, a distanza di non so nemmeno io quanto, sono tornata a tagliare i capelli che ormai non avevano più una forma, con la prospettiva poi di regalarmi il resto della mattinata, dedicandolo ancora a me stessa. La tappa obbligata è stata la libreria. Anzi, due librerie. A questo giro, però, ho rinunciato all'acquisto di libri. Come ultima cosa di questa mattina tutta per me ho cercato un vestito. Non credo di aver comprato vestiti in questi ultimi due anni e, solitamente, non amo molto andare in giro per negozi di abiti, se non quelli dell'usato. Oggi ho fatto un'eccezione. Sono tornata alla forma di quando avevo 20 anni, quindi ho deciso di farmi un regalo. Ed ecco allora un negozietto piccolo, ma accogliente e coloratissimo (sempre consigliato da mia suocera), con dentro un camerino di prova arredato come un piccolo salotto un po' orientaleggiante, con una lampada ed un tappeto persiano, ed una signora simpatica e davvero speciale nei consigli che sa dare e per le cose che vende. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata ed ho scoperto che fino a qualche anno fa è stata una produttrice di vestiti e accessori ed ha vissuto in Nepal, dove affidava il lavoro di realizzazione di stoffe, vestiti e borse a varie famiglie del posto. Abbiamo parlato della situazione del mercato dell'abbigliamento, di come molto spesso i negozianti non siano molto cortesi, della vita in generale. Ne sono uscita con due vestiti ed un portafoglio (il mio era ormai distrutto) ad un prezzo onesto rispetto a quello che si trova in giro e con la sensazione positiva di aver parlato per davvero e con una persona interessante. I gufi e tutti i rapaci notturni sono una mia passione da sempre, quindi perchè non indossarli pure? Prima di tornare a casa sono tornata in libreria, perchè mi era tornato in mente uno dei libri suggeriti quest'ultimo Venerdì del Libro e, invece, ne sono uscita con un memory. Mi sono immaginata in futuro, intorno ad un tavolo di Natale, a giocarci con il mio compagno e la mia bimba. Infine mi sono avviata verso il nido e, sebbene fossi lievemente in ritardo, ho deciso di allungare un po' la strada e di fare la mia solita "allungatoia", una strada che passa in mezzo agli alberi del bosco vicino al lago e che ha sempre un'atmosfera sospesa e solenne. La strada sfocia direttamente vicino al lago, che appare sempre come una visione. Calmo e grigio in questa mattina di novembre. Capace di lenire la mia mente come un balsamo. Ancora più quieto e profondo grazie ai colori dorati dell'autunno. Ho ripreso la mia piccola ed insieme ci siamo avviate verso casa. Dalla cima della collina dove vivo, nelle giornate limpide si vede il mare. Oggi il cielo era un susseguirsi di nuvole che copriva tutto, ma in lontananza c'era uno squarcio ed il mare pareva oro bianco fuso, ancora più abbagliante contro il grigio piombo del cielo. Tornata a casa ho pensato ai capelli e la mente è andata ad un libro acquistato qualche anno fa in una bancarella, "Miliardi di tappeti di capelli" di Andreas Eschbach. Ricordo che la copertina non mi attirava per niente, ma il titolo e la trama mi avevano incuriosito. Un libro che mi ha affascinato e che ho trovato molto originale. E' un romanzo di fantascienza ed è davvero particolare. Parla di un mondo in cui esiste una casta privilegiata di tessitori di tappeti fatti con i capelli di mogli e figlie, i cui membri impiegano l'intera vita per tessere ciascuno il proprio tappeto che andrà ad adornare il Palazzo delle Stelle, dove vive l'Imperatore di tutto l'universo, una specie di dio. E' un mondo in cui la vita scorre in modo arcaico ed immobile da secoli e secoli, fino a quando iniziano a giungere notizie di una ribellione avvenuta da qualche altra parte dell'universo. Purtroppo non lo ricordo più nei dettagli, ma so per certo che mi era piaciuto e che era particolare la forma utilizzata per dare vita alla storia: non un'unica narrazione, ma una frammentazione di racconti che insieme fanno comprendere quanto accade (qui si può scaricare il primo capitolo). Mentre riprendevo in mano il libro e cercavo di far riaffiorare i ricordi, mia figlia aveva ricominciato a giocare con i suoi pupazzi, fra tutti soprattutto quelli storici del suo papà, Musetta e Zibibbo, e un orsetto che mi era stato regalato in passato da un amico. Mi ero già rituffata nel nostro pomeriggio, mentre la stanza scoloriva veloce intorno a me ed un filo di rosso amaranto colorava l'orizzonte.
martedì 20 novembre 2012
Miliardi di tappeti di capelli, una famiglia di gufi e un memory
Dove l'arredamento è ancora quello degli anni '60-'70. Dove la musica scaturisce da una radio grigia con mangianastri. Dove c'è l'angolo dei bambini con uno sgabello a cui è attaccata una sagoma ritagliata nel compensato a forma di testa di cavallo. Dove ci sono un po' di riviste, ma non molte e quasi sempre le stesse. Dove trovi le signore che si vanno a far sistemare i capelli per la domenica, assolutamente corti, come li portano sempre le signore, che sembrano aver rinunciato per l'età alla loro antica arma di seduzione. Dove Barbara, la ragazza che aiuta per lo shampoo e le tinte, ha qualche anno più di me ed è sempre gentile e con il sorriso genuino. Dove non c'è il brusio dei pettegolezzi e delle chiacchiere sulle ultime vicende dei vip. Dove c'è, appunto, Walter, un signore dai capelli bianchi e grigi e dalle rughe buone intorno agli occhi ed alla bocca, che ci mette tempo, pazienza, dedizione per fare un semplice taglio o una semplice piega. A volte fin troppo tempo, perchè passa e ripassa con le forbici, con la spazzola e il phon, alla ricerca di una perfezione certosina. La mia tendenza a frequentare poco il parrucchiere mi è rimasta comunque addosso, ma, andando da Walter, so che almeno posso fare un viaggio nel tempo e rallentarlo a mio piacere, godendomi il suono dell'asciugacapelli e dimenticando in un oblio sonnolento tutte le cose da fare. Per questo oggi, a distanza di non so nemmeno io quanto, sono tornata a tagliare i capelli che ormai non avevano più una forma, con la prospettiva poi di regalarmi il resto della mattinata, dedicandolo ancora a me stessa. La tappa obbligata è stata la libreria. Anzi, due librerie. A questo giro, però, ho rinunciato all'acquisto di libri. Come ultima cosa di questa mattina tutta per me ho cercato un vestito. Non credo di aver comprato vestiti in questi ultimi due anni e, solitamente, non amo molto andare in giro per negozi di abiti, se non quelli dell'usato. Oggi ho fatto un'eccezione. Sono tornata alla forma di quando avevo 20 anni, quindi ho deciso di farmi un regalo. Ed ecco allora un negozietto piccolo, ma accogliente e coloratissimo (sempre consigliato da mia suocera), con dentro un camerino di prova arredato come un piccolo salotto un po' orientaleggiante, con una lampada ed un tappeto persiano, ed una signora simpatica e davvero speciale nei consigli che sa dare e per le cose che vende. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata ed ho scoperto che fino a qualche anno fa è stata una produttrice di vestiti e accessori ed ha vissuto in Nepal, dove affidava il lavoro di realizzazione di stoffe, vestiti e borse a varie famiglie del posto. Abbiamo parlato della situazione del mercato dell'abbigliamento, di come molto spesso i negozianti non siano molto cortesi, della vita in generale. Ne sono uscita con due vestiti ed un portafoglio (il mio era ormai distrutto) ad un prezzo onesto rispetto a quello che si trova in giro e con la sensazione positiva di aver parlato per davvero e con una persona interessante. I gufi e tutti i rapaci notturni sono una mia passione da sempre, quindi perchè non indossarli pure? Prima di tornare a casa sono tornata in libreria, perchè mi era tornato in mente uno dei libri suggeriti quest'ultimo Venerdì del Libro e, invece, ne sono uscita con un memory. Mi sono immaginata in futuro, intorno ad un tavolo di Natale, a giocarci con il mio compagno e la mia bimba. Infine mi sono avviata verso il nido e, sebbene fossi lievemente in ritardo, ho deciso di allungare un po' la strada e di fare la mia solita "allungatoia", una strada che passa in mezzo agli alberi del bosco vicino al lago e che ha sempre un'atmosfera sospesa e solenne. La strada sfocia direttamente vicino al lago, che appare sempre come una visione. Calmo e grigio in questa mattina di novembre. Capace di lenire la mia mente come un balsamo. Ancora più quieto e profondo grazie ai colori dorati dell'autunno. Ho ripreso la mia piccola ed insieme ci siamo avviate verso casa. Dalla cima della collina dove vivo, nelle giornate limpide si vede il mare. Oggi il cielo era un susseguirsi di nuvole che copriva tutto, ma in lontananza c'era uno squarcio ed il mare pareva oro bianco fuso, ancora più abbagliante contro il grigio piombo del cielo. Tornata a casa ho pensato ai capelli e la mente è andata ad un libro acquistato qualche anno fa in una bancarella, "Miliardi di tappeti di capelli" di Andreas Eschbach. Ricordo che la copertina non mi attirava per niente, ma il titolo e la trama mi avevano incuriosito. Un libro che mi ha affascinato e che ho trovato molto originale. E' un romanzo di fantascienza ed è davvero particolare. Parla di un mondo in cui esiste una casta privilegiata di tessitori di tappeti fatti con i capelli di mogli e figlie, i cui membri impiegano l'intera vita per tessere ciascuno il proprio tappeto che andrà ad adornare il Palazzo delle Stelle, dove vive l'Imperatore di tutto l'universo, una specie di dio. E' un mondo in cui la vita scorre in modo arcaico ed immobile da secoli e secoli, fino a quando iniziano a giungere notizie di una ribellione avvenuta da qualche altra parte dell'universo. Purtroppo non lo ricordo più nei dettagli, ma so per certo che mi era piaciuto e che era particolare la forma utilizzata per dare vita alla storia: non un'unica narrazione, ma una frammentazione di racconti che insieme fanno comprendere quanto accade (qui si può scaricare il primo capitolo). Mentre riprendevo in mano il libro e cercavo di far riaffiorare i ricordi, mia figlia aveva ricominciato a giocare con i suoi pupazzi, fra tutti soprattutto quelli storici del suo papà, Musetta e Zibibbo, e un orsetto che mi era stato regalato in passato da un amico. Mi ero già rituffata nel nostro pomeriggio, mentre la stanza scoloriva veloce intorno a me ed un filo di rosso amaranto colorava l'orizzonte.
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9 commenti:
Che bella questa mattinata tutta per te, è tempo prezioso che rigenera :)
Tamara, sai che questo non è un post ma una poesia? sei sicura di non avere una vena poetica da lasciar fluire?
Mi sono rilassata leggendo, in in periodo in cui non mi rilasso con niente.
Conosco anchio un parrucchiere un po' così, ha un negozio piccolo ma curato con tanti dettagli colorati. E' un posto che i miei bambini amano perchè lui (il parrucchiere) non ha mai fretta e chiacchera con loro prima di tagliare. Niente gossip, poche riviste, clienti silenziosi.
Alessandra
Voglio anche io un Walter come il tuo!!!
Mi è parso di entraci con te in quella bottega di parrucchiere un pò retrò, tanto la tua descrizione è stata ben fatta e coinvolgente!
Insomma, una mattinata proficua direi, la tua!
La segnalazione di questo libro "strano" (in senso positivo) sui tappeti fatti di capelli è la ciliegina sulla torta di un post molto bello :-)
baci!
x Robin: sì, è stato proprio rigenerante e ci voleva proprio!! A presto! :D
x Alessandra: sono felice di averti fatto rilassare! E' una cosa davvero molto bella. E ti ringrazio ancora per i tuoi complimenti, che mi fanno proprio piacere. Da sempre sono stata "fissata" con la scrittura, ma il mio primo amore in effetti è stata la poesia. Da adolescente ne ho scritte molte, fino a quando mi sono autoconvinta di non essere all'altezza dell'arte poetica e ho dirottato i miei tentativi verso quelle che chiamavo prose poesie e verso i racconti. Recentemente non ho più avuto la forza di rimettermici, anche se la scrittura in generale mi manca e anche molto.
Sono contenta che anche tu abbia un parrucchiere simile al mio e trovo delizioso il fatto che lui si metta a chiacchierare con i tuoi bambini.
Ti abbraccio
x Maris: :D grazie cara! Spero tu riesca a trovare un Walter come parrucchiere! Sì, la mattinata è stata fruttuosa e spero di ripeterla presto. Se ti capita, magari leggi il libro di cui parlavo. E' davvero particolare.
Baci a te!
Gran bel post con le emozioni di un tempo tutto tuo.
A presto!
:-)
Ciao Tamara, che bello leggere i tuoi post così intensi e riflessivi! E' quasi imbarazzante commentare...anche se non lo faccio spesso sappi che ti leggo sempre volentieri! Io odio andare dal parrucchiere...vorrei capelli lunghissimi con una grossa treccia...peccato che poi diventano ingestibili e una sforbiciatina bisogna dargliela...ma solo una volta all'anno!!! Un abbraccio
ps: ho messo 2 noci in tasca!!
Mi ero persa questo tuo post tamara e stamattina, avendo un po' di tempo, ho letto tutto d'un fiato.
E' bellissimo, mi hai trasmesso non solo pace ma anche tantissima energia: e di lunedì mattina sappiamo tutti quanto ce n'è bisogno.
Aggiungo ancora solo una cosa (il tempo per me oramai sta scadendo!): te lo devo avere già scritto in passato, ma lo riscrivo...invidio tnatissimo il tuo rapporto con la suocera, il suo farsi complice di quanto puoi avere bisogno.
un sorriso
Grazia
Mi ero persa questo tuo post tamara e stamattina, avendo un po' di tempo, ho letto tutto d'un fiato.
E' bellissimo, mi hai trasmesso non solo pace ma anche tantissima energia: e di lunedì mattina sappiamo tutti quanto ce n'è bisogno.
Aggiungo ancora solo una cosa (il tempo per me oramai sta scadendo!): te lo devo avere già scritto in passato, ma lo riscrivo...invidio tnatissimo il tuo rapporto con la suocera, il suo farsi complice di quanto puoi avere bisogno.
un sorriso
Grazia
x ArteMamma: grazie di essere passata! A presto!
x Valentina: grazie per il tuo commento! Mi fa davvero molto piacere. Anch'io quando posso passo a leggerti. Cercherò di lasciartene una traccia qua e là. ;) Un abbraccio a te
x Grazia: grazie anche a te per il commento! Sono felice che il post ti sia piaciuto e ti abbia trasmesso qualcosa. Per quanto riguarda la suocera...io ho vinto un vero terno al lotto trovando lei. E' davvero una persona straordinaria ed insostituibile. :D Un bacione
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