venerdì 24 agosto 2012

Fuga prima dell'alba e Forte movimento

Fuga prima dell'alba di Maryam Ansary e Forte movimento di Jonathan Franzen: le mie due ultime letture. Due libri molto diversi, accomunati forse solo dalla presenza in entrambi di una personalità femminile ed in parte dalla lotta per la giustizia.
 Fuga prima dell'alba è la storia vera di Maryam Ansary, ambientata in Iran tra il 1983 ed il 1989. Quattro anni dopo la rivolta contro lo Scià, in Iran vi è una caccia spietata a coloro che si oppongono alla repubblica islamica khomeinista. Maryam è una militante dell'opposizione e da un giorno all'altro è costretta a fuggire dalla sua amata città, Teheran, e ad abbandonare la sua famiglia, gli amici, tutto quello che è stata la sua vita fino a quel momento, senza sapere quando e se vi potrà far ritorno, per rifugiarsi nelle montagne del Kurdistan. Il libro racconta questi sei lunghi anni, durante i quali Maryam ed i suoi compagni vivranno di privazioni e sacrifici, spesso ai limiti dell'indigenza, animati dalla speranza in un futuro migliore. Ciò che più mi è piaciuto di questo libro è la sua chiarezza, il suo raccontare senza edulcorare niente quello che sono stati quegli anni, mettendo a nudo anche le contraddizioni ed i contrasti - anche molto feroci - all'interno dell'opposizione ed in particolare del gruppo di persone che si trovano forzatamente a dover condividere tutto. Maryam racconta quello che accade e ciò che prova con sincerità, non nascondendo neppure i suoi dubbi, i suoi momenti di rabbia e sconforto, la nostalgia per i piccoli piaceri borghesi della sua vita passata. il suo è uno sguardo lucido ed al tempo stesso appassionato, che ci dice quanta forza e coraggio possono infondere gli ideali. Le sue parole si soffermano di tanto in tanto a descrivere il paesaggio e la gente che vive tra quelle montagne e ci restituiscono un mondo lontano, duro, fatto di contrasti, ma anche affascinante, pieno talvolta di colori e vita dove non si aspetterebbe di trovarli. Ho trovato questo libro appassionante, forse perchè mi ha riportato alla memoria le storie sulla Resistenza italiana e in generale le testimonianze di chi ha avuto il coraggio di sacrificare tutto per i propri ideali e per un mondo migliore che mi hanno affascinata fin da bambina. (Dimenticavo: il libro mi è capitato fra le mani per puro caso, dal momento che mi è stato regalato con un acquisto fatto su internet di alcuni libri delle Edizioni Il Punto d'Incontro).
Forte movimento, invece, che ho letto prima, è un romanzo di Franzen, forse più conosciuto per Le correzioni e Libertà, soprattutto dopo la sua apparizione a Che tempo che fa di Fazio (come mi disse con sorriso ironico la libraia di una libreria che bazzico ogni tanto perchè ricca di libri interessanti, ma le cui proprietarie non suscitano in me grande simpatia...), che, alla fin fine, non mi ha convinto completamente, come già avevo accennato qui, mentre ancora lo stavo leggendo. La storia è ambientata a Boston e dintorni negli anni '80 e racconta una tormentata vicenda amorosa tra un giovane ventitreenne ed una sismologa trentenne, che si ritrovano per caso uniti insieme nel momento in cui una serie di terremoti colpisce la città. La coppia scoprirà che i terremoti sono scatenati dallo smaltimento dei rifiuti tossici di una pericolosa industria chimica (non ho svelato il finale... questo lo si trova scritto pure sulla quarta di copertina ...). Durante la lettura i miei sentimenti hanno continuato a rimanere altalenanti. Ogni tanto moti di entusiasmo, seguiti ad altri di noia e quasi irritazione. I personaggi, esponenti di una nevrotica e malata borghesia, spesso mi sono sembrati tratteggiati in maniera irrealistica nei loro pensieri ed atteggiamenti. Le relazioni tra essi, a loro volta, mi sono apparse spesso descritte in maniera forzata, quasi che tutti i rapporti umani dovessero avere un qualcosa di morboso e falso. Certo, questo è un romanzo che critica la società borghese americana e che lancia una denuncia per i disastri ecologici provocati dallo sfrenato desiderio di arricchimento e, pertanto, forse è questo il modo in cui tali personaggi e relazioni andavano tratteggiate. Il messaggio è chiaro e alla fine si intravede una luce, una possibilità.
Alcune cose, invece, mi sono piaciute incredibilmente. Le descrizioni di alcuni paesaggi natural-industriali di una Boston dopo il tramonto, in cui gli odori della natura, che ancora sopravvivono, si mescolano indissolubilmente a quelli artificiali, o alcuni passi come quello sull'intelligenza artificiale che sfocia in una riflessione sul perchè la nostra vita è organizzata come se gli uomini fossero solo macchine per produrre e consumare oggetti (il tema mi è caro) o quello in cui descrive il punto di vista di un procione che si aggira solitario e guardingo nel nostro mondo alla ricerca di cibo..
Ecco, in sostanza non so dire neppure io se mi è piaciuto o no, ma forse la cosa più importante è che non mi abbia lasciata indifferente ...
Con questo post partecipo al Venerdì del Libro.

4 commenti:

Perdin.Dirigente ha detto...

Due libri di cui non conoscevo l'esistenza, grazie! Perché non posti la recensione o un riassunto nel gruppo FB?

vitto e libri ha detto...

la casa editrice del primo libro pubblica spesso bei romanzi!
:-)

maris ha detto...

Interessante il primo libro, mi ricorda un pò "Storia di sogni e di assassini" di Malika Mokeddem, algerina che è dovuta scappare dalla sua terra per cercare la pace e la libertà. Sono storie intense e importanti.
Il secondo titolo non lo conosco e non conosco neppure l'autore, ma come tu dici è già qualcosa se non ti ha lasciato indifferente, che è quanto di peggio possa accadere leggendo un libro.
Ciao e buon fine settimana!

Tamara ha detto...

x Palmy: sì, posterò la recensione sul gruppo! ;)

x Vitto: in effetti pubblica spesso cose particolari...anche i libri per bambini sono molto belli! :)

x Maris: non conosco il libro di cui parli, magari lo cerco. Un saluto e un buon fine settimana anche a te!