venerdì 15 marzo 2013

A proposito di giocattoli

Nel post di ieri mi ero fermata a riflettere sui giocattoli cosiddetti da maschio e da femmina e a ripensare al mio bene più prezioso di quando ero bambina: la bicicletta. Oggi mi è capitato così di ricordare un libretto che qualche tempo fa avevo ripreso tra le mani in un momento di nostalgia: Il catalogo dei giocattoli di Sandra Petrignani (qui il blog dell'autrice), edito da Baldini & Castoldi, definito da Ian McEwan "Un incantevole esercizio di leggerezza". E così è, in effetti, perché questo piccolo volume trasporta in un tempo ormai passato e fa sorridere di tenerezza per i bambini che siamo stati.
E' un vero e proprio catalogo, dove ogni capitoletto è dedicato ad un gioco o giocattolo, spesso ormai desueto, ed alcuni di essi non sono stati neppure protagonisti della mia infanzia, perchè appartengono ad alcuni decenni precedenti. Il primo di essi, il cui titolo avevo cerchiato in passato ad una prima lettura, è l'altalena, l'altro bene assoluto della mia infanzia, quello che sapeva darmi i brividi e farmi sentire ebbra di gioia. Ci sono poi le biglie, il carillon, la cerbottana, le figurine (il traffico di figurine era qualcosa di meraviglioso!), la Barbie, la girandola, la matrioska (passione di mia figlia), il pongo e così via, fino al macinino da caffé.
Leggerlo fa rievocare lunghi pomeriggi assolati che sembravano infiniti, un po' polverosi e sudati, o i corti pomeriggi invernali nel tepore di casa mentre mia mamma trafficava in cucina e fuori turbinava il freddo o ancora l'azzurro terso di certe mattine di primavera, magari durante le vacanze pasquali, quando non si andava a scuola ed avevo tutto il tempo per me.
Questo libro mi ha fatto venire in mente anche un altro volume che avevo acquistato usato qualche tempo fa, "Giochi giocattoli passatempi" di Fabio Galvano, che non è altro che un manuale pratico per fabbricare ogni tipo di giocattolo e che risale al 1975. Quando lo avevo visto mi aveva subito attratta perchè mi piaceva l'idea di realizzare per mia figlia qualche gioco fatto a mano e mi immaginavo il mio compagno ed io armati degli strumenti per fabbricarli. Non so se avremo mai tempo e modo di seguire le istruzioni di questo libro, ma sfogliarlo porta veramente in un altro tempo, quando era ancora normale l'idea di costruirsi una pista delle automobiline, un burattino, un castello medievale, un'altalena, uno xilofono e così via.
Oggi si parla molto di riuso, riciclo, recupero, quindi un libro di questo tipo, alla fine, si rivela ancora molto attuale. Mi piace molto il suo sottotitolo "Costruire e riparare con abilità e intelligenza, inventare e realizzare con fantasia i giocattoli per i nostri figli. Un hobby per chi li crea e un divertimento per chi li usa." Fa venire voglia di darsi da fare...
Con questo post partecipo al Venerdì del libro.

10 commenti:

vitto e libri ha detto...

che bel post...anche io amavo la bici ma anche i pattini e giocare in cortile con le pentoline! :-))

Tamara ha detto...

Grazie! Le pentoline hanno proprio un capitolo dedicato! ;)

Anonimo ha detto...

Ma guarda, guarda, questa proposta sembra essere in linea con i miei pensieri di oggi. Riusco, riciclo e giochi intelligenti. Far crescere i nostri figli senza proporgli necessariamente giochi elettronici e simili ma scegliendo con oculatezza è un gran regalo che possiamo fargli. Liberi di andare in altalena, di farsi giri in bici, di manipolare (il "pongo" si può autoprodurre ma è anche alla portata di tutti) e poi disegnare, dipingere e starsene in cortile ad immaginare storie.
Il primo libro che proponi m'incuriosisce e andrebbe regalato a tappeto!

Anonimo ha detto...

Ommamma che belli! Io adoro i vecchi giocattoli! Che ricordi hanno riportato al cuore le tue parole "lunghi pomeriggi assolati che sembravano infiniti, un po' polverosi e sudati, o i corti pomeriggi invernali nel tepore di casa"... Anch'io ador(av)o l'altalena. E mio figlio, sebbene maschio ;) adora le Matrjoska!
Bellissimo post!
Un abbraccio,
Monica

alessandra ha detto...

L'ultimo anno della materna le maestre del mio primo bimbi hanno dedicato il tema del corso a questo...e i bambini hanno apprezzato tantissimo

Graziana (La stanzetta inglese) ha detto...

Ciao Tamara! Ma "Giochi giocattoli passatempi" lo stampano ancora? Tu dove lo hai comprato? - Graziana

Tamara ha detto...

x ilmiograndecaos: anch'io sarei per i giochi intelligenti e non per forza elettronici. Mi accorgo però di quanto sia difficile tenere a bada nonni e parenti...

x monica: grazie a te del commento! Io adoro ancora l'altalena e le guardo sempre con invidia quando le vedo nei parchi gioco. ;)

x alessandra: bella idea quella delle tue maestre! I bambini non hanno pregiudizi in materia finchè la televisione non glieli fa venire, quindi meglio far loro scoprire presto la bellezza dei giochi del passato.

x graziana: sai che non so se sia ancora in commercio? Però ho fatto al volo una piccola ricerca e ho visto che su Ebay ne vendono una copia in buone condizioni a 13 euro. Io lo avevo preso in un mercatino dell'usato, ma lo avevo pagato mi pare 1,50 euro. Nuovo non credo che esista più. :)

ha detto...

Si decisamente libri che non lasciano indifferenti. Anche nei miei ricordi la bicicletta, le barbie, ma anche i mobili piccoli di mia mamma (per bambiline piccole come le figlie di Barbie) e altre cose ereditate. E alcune sono passate di mano in mano, pensa che proprio ieri chiedevo a mio fratello che fine ha fatto la mia prima bici, che dovrebbe esser giusto della misura che ci servirà tra pochi mesi quando mia figlia dovrà cambiarla :)

Tamara ha detto...

cì, mi hai fatto venire in mente che la mia prima bicicletta, quella con cui ho imparato ad andare senza ruote, era stata poi passata ad un'altra bambina che viveva in una casa-fattoria vicina a dove mio nonno aveva l'orto e che la mia seconda bicicletta era stata ereditata da qualche altro bambino. Mi sono tornate così alla mente nuove immagini preziose che ho ripescato dalla mia mente. Forse, invece di comprarla, sarebbe bello riuscire ad averla da qualcuno a cui non serve più. :D Gli oggetti vissuti hanno sempre un gran fascino!

ha detto...

Vero! Noi infatti la primissima senza pedali l'abbiamo comprata (non l'aveva nessuno 5 anni fa), la seconda (senza rotelle, una bici vera, ma di diametro 12) è arrivata da un'amica, la terza comprata e la quarta spero sia la mia di allora :)