lunedì 27 febbraio 2012

Riflessioni sparse, cose da ricordare, gli animali e la campagna antivivisezione

Da più di una settimana sono assente da questo mio spazio. Sono stata impegnata con una sessione di esami molto ravvicinati tra loro ed il tempo non dedicato allo studio o al lavoro era riservato alla mia famiglia.
Questa sera mi sono lasciata trasportare da una piacevolissima sensazione di benessere guardando la mia bimba che giocava sul divano accanto a me, sfogliando e risfogliando le pagine di un libro cartonato che le è stato regalato. Fuori soffiava un vento freddo e teso, che aveva reso l'aria tersa e piena di luci che brillavano in lontananza. Mentre me ne stavo così, ferma, ascoltando in sottofondo alcune canzoni dei Kings of Convenience, ho ripensato a questi giorni e ad alcune cose che voglio ricordare, positive o negative che siano.

1) Un professore universitario che non avevo mai visto. Dietro la cattedra con altre due docenti, questo tizio, non il titolare, era l'unico ad interrogare. Avete presente la classica immagine del professore di un austero college inglese? Ecco, era lui. Di corporatura pesante, vestito con un completo marrone, capelli bianchi, guance a bisaccia un po' cascanti, gli occhi liquidi dal colore indefinibile, che si intravedono dietro le lenti degli occhiali, che parla e ti interroga senza guardarti in faccia e che ti fa sentire terribilmente ignorante ed inadeguata solo con la sua presenza. Sì, proprio lui. Ecco, io ho saputo subito che sarei finita sotto le sue grinfie. E così è stato. Eppure, quando mi sono seduta a fianco a lui e mi ha chiesto di parlargli del libro che avevo scelto (quello di cui ho parlato nel mio post precedente, "Siamo quello che leggiamo" di Aidan Chambers) e se e perchè mi era piaciuto, io, non so perchè, ma ho incominciato proprio a dirgli quello che ho scritto nel post di cui sopra, ovvero a raccontare della mia esperienza al liceo e del perchè ritenevo la lettura importante per me, per poi spiegare gli argomenti trattati nel libro. Dopo aver lievemente inarcato il sopracciglio sinistro, il professore mi ha lasciato parlare ed io ho parlato a fiume a lungo. Mi ha solo interrotto due volte per chiedermi di collegare i temi di quel testo agli altri che rientravano nel programma e poi per liquidarmi con lo statino firmato ed un 30 e lode. Voglio ricordare tutto questo, non per il voto in sé, ma perchè questa è stata forse l'unica volta in cui ho potuto parlare in questo modo ad un esame, spiegando, argomentando e riflettendo e collegandolo alla mia vita. E voglio anche ricordarlo per questa figura di professore, così diversa da come mi aspettavo ed al tempo stesso così tipica, così rispondente a quella che si è costruita nel mio immaginario attraverso film e libri.

2) Il sole che intarsia i rami degli alberi e che bagna la mia testa, mentre me ne sto seduta a gambe incrociate sui gradoni di marmo nel cortile dell'università, in attesa del prossimo esame. Mi sono resa conto che in quel momento ero concentrata su me stessa e non su di me come mamma della mia bambina. E' stato come tornare a tanti mesi fa, quando ancora lei non c'era ancora. Ero solo io e basta.

3) La sensazione di gioia nel rivedere mia figlia dopo più di 8 ore che ero fuori casa e nel sentire che mi si avvinghiava forte al collo ridendo, mentre io la prendevo in braccio e la stringevo a me.

4) Il profumo delle mimose che invadeva l'aria vicino al lago mentre passeggiavo con la mia bimba nella fascia. Ho provato a guardare da dove venisse il profumo, ma credo che le mimose fossero nascoste dietro qualche cancello o qualche altra pianta più alta dei giardini vicino al lago. E' come se quel profumo mi avesse invaso le cellule, con il suo preannuncio di primavera, e mi avesse trasmesso un'energia che fremeva tutto intorno a me, pronta ad esplodere.

5) La quiete che è scesa su di me mentre guardavo la mia bimba giocare da sola con il suo libro, mentre il mio corpo era sprofondato nel divano, abbandonato ad un prezioso momento di pace.

6) Una colazione al bar di fronte al lago (quello dove prendo sempre una fantastica girella alla cannella) con un amico che non vedevamo da un secolo e con la sua nuova ragazza (molto simpatica, finalmente!). Non aveva ancora visto mia figlia ed è stato strano incontrarsi di nuovo con lei in braccio che lo scrutava con i suoi occhi seri ed indagatori, fino a quando non ha preso confidenza e gli ha sorriso.

Detto tutto questo, passo alle cose spiacevoli.

1) Di nuovo un professore universitario, ma questa volta un esempio negativo di docente. In ritardo di tre quarti d'ora all'esame (ma di solito ne fa molto di più, da quello che ho saputo in giro), non ha chiesto scusa e ha fatto distribuire i fogli per il compito scritto da un'assistente. L'aula era piena di studenti e molto vasta, quindi il tempo necessario per l'operazione era notevole. Il professore, senza aspettare, ha detto che avevamo trenta minuti da quel momento. Abbiamo allora detto di aspettare almeno che l'assistente finisse di distribuire a tutti i fogli ed il professore ha detto: "Vi avrei lasciato due o tre minuti in più alla fine, ma visto che dite così, non ve li concederò, così la prossima volta imparate a starvene zitti". L'episodio credo si commenti da solo. Mi intristisce solo il fatto che siano sempre troppi gli individui che approfittano della loro piccolissima dose di potere per esercitarlo in maniera non solo impropria, ma inutile e dannosa per la loro immagine che vorrebbero con tali atti così fortemente affermare.

2) Mentre me ne stavo beatamente sul divano con la bimba, ho letto un po' di notizie su internet ed ho purtroppo appreso che stanno arrivando in Italia 900 macachi destinati alla vivisezione. La cosa ha suscitato indignazione e proteste, cui sono seguite mobilitazioni. Qui e qui potete leggere i dettagli - tremendi -  del caso. Questa notizia mi ha stretto lo stomaco e mi ha fatto stare veramente male, dileguando la sensazione di benessere di cui parlavo. Mi sono così ritrovata a tavola a parlare con il mio compagno di questo argomento, per poi andare a toccare con lui tutta un'altra serie di cose altrettanto terribili. Mi sconvolge pensare come dietro la porta della nostra esistenza protetta, fortunata, vi siano moltissime realtà di dolore e di tragedia (ovviamente non mi riferisco solo agli animali) e che queste siano create essenzialmente da denaro e potere, in tutte le loro sfumature e gradazioni. La mia vita è così felice e fatta di cose belle, ma là fuori c'è così tanto dolore, sparso in tutto il mondo, che stupisce come non lo si possa sentire con le orecchie, con la pelle, con il cuore. Questa sera allora penso anche a tutto questo dolore ed in particolare mi fermo a riflettere su quello di tutti questi animali. Penso all'angoscia, alla paura, al male che possono sentire, senza poterselo spiegare, mentre vengono vivisezionati in maniere atroci. E penso anche che noi uomini siamo come una malattia per questo pianeta e che forse tutto questo un giorno finirà, quando magari il pianeta reagirà contro di noi come i nostri anticorpi reagiscono contro i virus di un'influenza.

Inoltre, a proposito di macachi, se qualcuno avesse dubbi sul fatto cheabbiano coscienza di se stessi, potete leggervi questo articolo in cui si parla di una ricerca scientifica che ha mostrato che i macachi hanno consapevolezza delle proprie azioni. E' da questo articolo che ho preso la foto del macaco presente in questo post.
Sempre a proposito di questo, proprio qualche giorno fa, ho avuto modo di ricordare una mia visita al giardino zoologico (ovvero lo zoo - mi spiace, non voglio essere estrema, ma gli zoo non mi hanno mai entusiasmato molto, perchè ho sempre pensato con angoscia a come mi sarei sentita io ad essere al posto degli animali) per studiare come era stata effettuata la ricostruzione degli habitat, durante la quale rimasi molto impressionata dalle reazioni di una delle scimmie. Mentre le altre, al nostro avvicinarci, si erano allontanate, una, un maschio per la precisione, aveva iniziato a lanciarsi più e più volte verso il vetro che ci separava, colpendolo forte con i piedi ed urlando di rabbia. Era evidentissimo il messaggio, non aveva certo bisogno di interpretazioni e mi addolorò molto, facendomi provare vergogna e pena.

Colgo l'occasione per ricordare che nei giorni 17-18 e 24-25 marzo ci sarà una campagna di raccolta firme organizzata dalla LAV per chiedere a Governo e Parlamento emendamenti rigorosi nel recepimento della Direttiva 2010/63UE sulla vivisezione. Qui trovate tutte le informazioni.

Chiudo questo lunghissimo post con un altro degli aforismi tratto da "Aforismi sulla radice degli ortaggi", di cui avevo già parlato qui.
"Lasciamo un po' di cibo ai topi, non accendiamo lumi affinché le farfalle non vengano a morirvi". E' perchè gli antichi hanno formulato simili pensieri che meritiamo di vivere e di donare la vita. Altrimenti non saremmo che forme umane modellate con la terra o scolpite nel legno.

11 commenti:

4quattropassi! ha detto...

Avevo immaginato che la tua assenza era dovuta agli esami.
Ti faccio i complimenti per il 30 e lode e mi auguro che anche l'altro esame sia andato bene.
Buon Inizio Settimana!

Laura ha detto...

Complimenti per i tuoi esami!!!Sono contenta che sei tornata!!!
Bellissimo post....mi fai sempre riflettere molto.....
Un abbraccio!
Laura

Tamara ha detto...

Grazie a tutte e due per essere passate!!

maris ha detto...

Tamara che bellissimo post, intenso...un bel rientro dopo giorni di assenza!
Le sensazioni positive di cui parli mi hanno fatto sorridere ed essere felice per te e mi hai fatto pensare alla scorsa settimana quando sono stata due ore ad un incontro di un'associazione di volontariato di cui era presidente la mia mamma e in cui io ho "lavorato" per quasi 15 anni, fino all'arrivo di mia figlia e al trasferimento in un altro poaese. Adesso stanno cercando di far ripartire l'attività ed io ne sono felice, farò parte del gruppo ma in modo non molto assiduo per ora, poi cercherò di riprendere con più impegno. Però, tornando a ciò che hai scritto tu, mi sono ritrovata nella stessa tu sensazione di essere di nuovo io, me stessa, non solo la moglie (felice, intendiamoci!) e la mamma (sempre felice!) di due bimbi...credo che ci sia bisogno di momenti per noi, per noi come donne, come persone e basta.
Ci fanno bene queste sensazioni, ci fanno tornare con più vigore e serenità da marito e figli! Quindi ne gioviamo noi, ma ne giovano anche loro, ne sono convinta.
Per le cose negative (prof e vivisezione)...che tristezza, Tamara!! Ma perchè deve esserci questo lato così brutto nel Mondo, ad ogni livello?
Un abbraccio e complimenti vivissimi per il tuo splendido esame :-)
Maris

Anonimo ha detto...

Mi sono letta in due tranche questo tuo bellissimo post: mi sono goduta soprattutto la prima parte, perchè mi hai permesso quasi di vedere, di sentire, quello che hai vissuto.

Ti ho vista sui gradoni, sola con te stessa, ti ho vista con la bimba ad annusare mimose: che belle immagini.

Sulla seconda parte, caladno un velo pietosissimo sull'abuto di potere del professorino, sono molto contenta che tu mi abbai dato la possibilità di approfondire il tema della vivisezione, un'aberrante realtà che talvolta si dimentica.

E che bella la citazione finale!

Un abbraccio forte,
Grazia

Anonimo ha detto...

argh...scusa gli errori...la mia battitura oggi è in delirio :-)

Tamara ha detto...

X Maris: cara Maris, hai ragione. Questi piccoli momenti tutti per noi sono davvero preziosi. Che bella questa cosa dell'associazione di volontariato! Di che si tratta? Scusa se mi impiccio! ;)

X Grazia: grazie per le tue parole cara. E' vero che troppo spesso si dimentica il tema della vivisezione e ho notato che è un argomento che si cerca di evitare e che le persone vorrebbero non conoscere molto. Un abbraccio!

maris ha detto...

Tamara non preoccuparti, puoi impicciarti quanto ti pare :-)
Si tratta di un Centro di Aiuto alla Vita, federato al Movimento per la Vita Italiano. Si accolgono, ascoltano, aiutano donne che affrontano gravidanze difficili o rifiutate, specie ragazze-madri, ma non solo. C'è assistenza innanzitutto psicologica, ma anche pratica, eventualmente legale, medica, grazie all'aiuto di uno staff di specialisti che collaborano gratuitamente con gli operatori del Centro.
Ci sono progetti di adozione prenatale a distanza, c'è un numero verde attivo 24 ore su 24.
E poi si organizzano tavole rotonde, conferenze, proiezioni di film con dibattitti sempre sul tema della Vita.
Più o meno questo è tutto .-)

Valentina ha detto...

Bravissima!!! Ricordo la sensazione dopo un esame universitario...liberazione e leggerezza..e il mondo è più bello dopo un bel 30! La vivisezione mi ha sempre disgustata...è così crudele e così inutile. In Italia non si pratica, in teoria, ma poi nei nostri supermercati non c'è mezzo prodotto non testato sugli animali (qualunque sciocchezza lo è!) e nei nostri aeroporti e sulle nostre strade transitano bestiole destinate a questa barbara pratica. Ma è possibile che non si possa far niente?

Anonimo ha detto...

Ciao Tamara, quanto mi e' piaciuto questo tuo post. Quante cose su cui discutere e riflettere, ci si potrebbe parlare per ore ed ore. Congratulazioni per il tuo esame, immagino il senso di sollievo che ti ha invasa alla fine, lo ricordo bene pure io, e riesco a percepire la gioia con cui hai rivisto la tua piccolina dopo la prolungata assenza e lo stress provato! La vivisezione e' un tema piuttosto scottante, di cui come giustamente osservi tu la gente non ama parlare, perche' ci ricorda che tutti senza eccezioni siamo responsabili di questa silenziosa carneficina. Quanto al professore prevaricatore, mi fa tornare in mente il famoso modo di dire forte con i deboli e (probabilmente) debole con i forti. Storie di ordinaria sopraffazione ed abuso del potere. Vi ho assistito parecchie volte anch'io. Si tratta spesso di persone con la p minuscola, che devono evidentemente sorreggere un ego traballante facendo ricorso all'autorita' che deriva dal loro ruolo, da cui probabilmente dipende tutto il rispetto che hanno per se' stessi. Lasciamogliene l'illusione. Un bacio

Tamara ha detto...

X Valentina e Michela: scusate il ritardo con cui rispondo ai vostri commenti. Mi sono persa un po' di notifiche per strada e quindi mi sono dovuta andare a rivedere il singolo post. Grazie mille di essere passate e di avere scritto i vostri commenti. Sulla vivisezione forse ci tornerò. Penso non si conosca abbastanza il problema o si faccia finta che non esista per mettersi la coscienza a posto. Come dice Valentina, la maggior parte dei prodotti è testata su animali e, purtroppo, anche in quelli dell'erboristeria, c'è scritto "prodotto non finito non testato su animali". Magra consolazione, dal momento che significa che i singoli componenti, invece, sono stati testati per conto della ditta, da terzi. Si potrebbe fare molto, ma l'Italia dovrebbe prima di tutto recepire la Direttiva Europea in maniera decente e poi si dovrebbero fare investimenti per convertire i laboratori per renderli adatti ai test in vitro invece che a quelli sugli animali. Anche la formazione del personale dovrebbe prevedere un aggiornamento sulle competenze da impartire. Insomma, la strada sembra ancora lunga... Un bacione a tutte e due