martedì 17 gennaio 2012

Tracce di felicità

Oggi avrei voluto sfogare un po' delle mie paranoie da neomamma, coltivate sapientemente in questi giorni e dovute principalmente ad un'influenza intestinale della piccola durata veramente troppo a lungo, cui sono seguiti miei errori nella sua alimentazione, culminate nella telefonata al pediatra che mi ha illuminato su tali errori e finite con un pianto un po' patetico (forse a causa della stanchezza?). Poi ho letto questo post di Acasaconlamamma sulla disabilità e mi sono sentita ancora più patetica. Ho realizzato quanto i miei problemi fossero minuscoli e quanto fosse inutile lamentarsi.
In questo momento non mi sento di affrontare tematiche così profonde, perciò mi limito solo a lasciare traccia della nostra micro-passeggiata di domenica nei campi davanti casa, non per dimenticare il tema della disabilità, ma per concentrarmi sulle cose belle della mia vita, per apprezzarle di più e per non dimenticarle.
Vengo quindi alla passeggiata di domenica scorsa. Dal momento che, anche stando in casa, la piccola continuava comunque ad avere i suoi alti e bassi influenzali, abbiamo deciso di metterle lo "scafandro" - come chiamiamo il supertutone imbottito per l'inverno - e di fare una passeggiata nei campi e nelle colline di fronte a casa, con il nostro cane (in realtà è una femmina...) e la nostra gatta (che ci accompagna anche in mezzo al bosco...è impossibile seminarla quando usciamo per una passeggiata qui intorno).
Quando passeggio in campagna o nel bosco, mi diverte sempre curiosare per terra alla ricerca di tracce degli animali selvatici. Spesso si trovano impronte di istrici, tassi, cinghiali, con relativi, aculei, peli ed escrementi. Per me è davvero emozionante mettermi a seguire queste tracce e provare ad immaginare questi animali che si muovono lontani da sguardi indiscreti, magari nel buio della notte invernale.
Anche in questa occasione le tracce non si sono fatte attendere. Sul margine di un campo ho trovato varie impronte - credo di istrice - con qualche aculeo ed escrementi.
Penso spesso a quanto sarà divertente cercarle con la nostra piccola. Credo sia un tipo di attività che possa divertire molto i bambini e che sia anche molto utile per far capire loro l'importanza dell'ambiente e della biodiversità. Può essere uno spunto per parlare di ecologia in senso più ampio, oppure per approfondire l'argomento degli animali selvatici, cosa mangiano, cosa fanno, dove vivono e così via.
Poi si può divagare con la fantasia ed inventare mille avventure e storie con protagonisti questi animali, per finire con disegni ed altre attività, come fare il calco dell'impronta, fare foto degli escrementi e delle impronte per confrontarli.
Continuando la passeggiata ho trovato anche altre tracce, ma non sono riuscita a capire se di istrice o di tasso. Si trattava comunque di una lunga fila di impronte che conducevano ad una macchia, da cui si sentivano provenire dei rumori.
Forse un istrice o un tasso hanno la loro tana da quelle parti.

Nel frattempo, mentre io continuavo con la mia serie infinta di fotografie, la piccola si era beatamente addormentata nel marsupio che portava il papà e così non ha potuto vedere la bellezza di questi campi e di queste colline, che spero conoscerà molto bene quando crescerà.
Mi sento davvero fortunata per avere la possibilità di vivere in un posto del genere, così vicino alla natura, che mi permette di vivere più profondamente le stagioni, di cogliere i piccoli cambiamenti nei colori della terra e delle piante, nell'aria, nel cielo.

 In realtà non è molto distante dal paese, ma in ogni caso è lontano dalle comodità e, purtroppo, bisogna prendere la macchina per spostarsi, però sono felice della scelta che abbiamo fatto e amo profondamente il luogo in cui viviamo.
Anche se in futuro con la piccola ci saranno probabilmente problemi logistici (scuola ed altro) e magari quando crescerà vorrà stare più vicina alla città, io spero che questo posto le rimanga dentro e l'accompagni, in un angolo della mente, nella sua vita adulta.

2 commenti:

maris ha detto...

La scelta di vivere in un posto immerso nella natura ma in un certo senso "scomodo" perchè fuori mano è sempre coraggiosa ma se a voi va bene ben venga!
Io ho sempre vissuto in città (Avellino) fino al matrimonio, poi per avvicinarci al posto dove lavora mio marito, mi sono trasferita per un anno in un minipaese di un migliaio di abitanti e poi in uno più grande (circa 8000, mi sembra) ma la casa dove viviamo è appena fuori dal centro abitato, in una zona più tranquilla.
Per tua figlia sarà comunque una fortuna godere della natura, viverci in mezzo. Se crescendo vorrà poi avvicinarsi alla città potrà sempre farlo, ma stai certa che l'impronta di questa infanzia speciale non l'abbandonerà mai.

PS: gli errori da neomamma, con i relativi pianti,sono comuni a tante donne (neppure io ne sono stata immune!) dunque non preoccuparti :-)

Tamara ha detto...

Grazie mille per il tuo incoraggiamento! Ci siamo innamorati di questo posto, che in realtà non è isolato, ma è solo un po' fuori mano. In pratica un gruppo di case in cima ad una collina e per spostarsi serve la macchina. Però per me è impagabile poter uscire dal cancello di casa e passeggiare nei campi, godermi il cielo stellato di notte, sentire pochi rumori ed essere vicina alla natura, percependo l'avvicendarsi delle stagioni. Molti mi hanno detto che sarà scomodo quando la bambina sarà più grande, ma sono disposta a fare su e giù per la collina tutte le volte che servirà pur di darle tutto questo. Ho avuto un'infanzia a contatto con la natura e mi è rimasto dentro un grande amore e rispetto per essa. Per questo vorrei poter dare anche a mia figlia questa opportunità.
Per quanto riguarda gli errori da neomamma...mannaggia a me, ogni tanto ci ricasco e mi sento inadeguata.
Grazie davvero per il tuo messaggio!