Dopo una laurea ed un master ed alcuni anni di lavoro, mi ritrovo nuovamente a studiare all'università nella speranza di poter un giorno rendere un po' più stabile il lavoro che mi piacerebbe poter fare in maniera fissa, ovvero l'insegnante.
Mi sono quindi ritrovata tra le mani un piccolo testo che non conoscevo e che mi ha affascinata: Educazione al suono di R. Murray Schafer (Ricordi).
E' un volumetto di poco più di 50 pagine in cui l'autore propone 100 esercizi, alcuni da fare da soli, altri in gruppo, per insegnare ed imparare ad ascoltare meglio. Questi esercizi mi sono piaciuti moltissimo, sia perchè sono divertenti e stimolanti, sia perchè aiutano a riflettere sul significato e l'importanza che ciascuno di noi attribuisce ai suoni ed ai rumori.
Mi ha colpito la definizione che l'autore dà dell'ambiente acustico, di tutti i suoni che sentiamo in un determinato luogo ed in un determinato momento, denominandolo paesaggio sonoro (ne parla in dettaglio in un altro libro, Il paesaggio sonoro - sempre per Ricordi): con due semplici parole si dischiudono infinite possibilità, perchè il mondo è pieno di paesaggi sonori diversi, variegati, che mutano in continuazione e non sono mai uguali a se stessi, in cui ognuno di noi è immerso e a cui ciascuno contribuisce più o meno consapevolmente.
Quest'idea si unisce ad una riflessione sul desiderio di rumore, di confusione, che caratterizza sempre più la nostra moderna società, in cui si fugge dal silenzio, quasi fosse qualcosa di imbarazzante, triste, angoscioso.
Io amo molto il silenzio, anche se al tempo stesso mi piace molto chiacchierare ed ascoltare la musica. Eppure un vero silenzio pare non esistere, se solo si fa attenzione anche ai più piccoli rumori che ci circondano, al nostro respiro, al battito del nostro cuore, al fruscio dei nostri vestiti.
Credo sia davvero stimolante provare a sperimentare con bambini e ragazzi gli esercizi suggeriti da Murray Schafer. Li può aiutare ad avere una maggiore consapevolezza del proprio essere nel mondo, a prestare maggiore attenzione alle piccole cose, ad osservare anche con l'udito e non solo con la vista, ad essere più riflessivi. Il tutto con una buona dose di divertimento.
Provo intanto ad elencare i suoni che sento in questo momento, il mio paesaggio sonoro di questo istante: il ticchettio delle mie dita sulla tastiera, il mio respiro un po' faticoso per il raffreddore, il respiro lento e tranquillo della mia piccola che dorme sul divano accanto a me, il ronzio della caldaia che riscalda casa, il cane dei vicini che abbaia, il mio cane che gli risponde, qualche uccellino che cinguetta in giardino.
Qui ho trovato anche un sito che potrebbe diventare interessante, ma che mi è parso ancora in gran parte in fase di realizzazione (l'intenzione sembra essere quella di creare un archivio dei paesaggi sonori italiani), magari da tenere d'occhio in futuro.
Cercando qua e là nel web, ho scoperto anche che esiste una tecnica compositiva, chiamata soundscape composition, basata proprio sul concetto di paesaggio sonoro.
Un po' di spunti che mi piacerebbe approfondire in futuro...
Nel frattempo mi limiterò ogni tanto a riportare in questo mio spazio alcuni dei paesaggi sonori in cui mi capiterà di immergermi, per non dimenticarli.
E magari un giorno qualcuno leggerà questo post e mi scriverà qualcosa a proposito del suo paesaggio sonoro...
6 commenti:
Bel post, e soprattutto il libro interessante! Il mio paesaggio sonoro ora: lo scoppiettare del fuoco del caminetto, il fruscio del vento ed il mio respiro lento.
Grazie! Bellissimo il tuo paesaggio sonoro! E grazie per essere passata!
Volevo lasciarti un commento sul tuo blog, ma non ci sono riuscita. Devo avere qualche problema tecnico...
A presto!
Grazie, puoi riprovare? Non vorrei essere io il problema... Grazie!
Ci sono riuscita finalmente!! Forse aveva un problema il mio account. Prima non riuscivo neanche a rispondere ai commenti sul mio blog...
molto interessante questo libro grazie!
Ciao! Gli esercizi che ci sono nell'Educazione al suono sono molto interessanti e anche divertenti. :)
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